giovedì 2 dicembre 2010

martedì 26 ottobre 2010

“IL SIMBOLO DI MILANO E’ L’AMBROGINO D’ORO... di Pas

“IL SIMBOLO DI MILANO E’ L’AMBROGINO D’ORO, NON IL DITO DI CATTELAN”

Lo ha dichiarato Pasquale Salvatore, coordinatore cittadino di Milano dell’UDC, in merito alle recenti polemiche sulla scultura di piazza Affari
Milano, 22 ottobre 2010 - “I simboli di Milano sono il Duomo e l’Ambrogino d’Oro, non certo il “dito” di Cattelan". Lo ha dichiarato Pasquale Salvatore, coordinatore cittadino dell’UDC, in merito alle polemiche sull’esposizione della scultura davanti alla Borsa.
“Ammesso che il Comune decida in maniera condivisa di accettare in dono la scultura anche dopo il 9 gennaio, non è certo Cattelan a decidere dove collocarla, bensì l’amministrazione stessa. Se invece si andrà avanti con questo presuntuoso ricatto - conclude Salvatore - , Cattelan può anche tenersi la sua scultura: la storia di Milano e dei milanesi racconta di accoglienza e generosità, non certo di imposizioni ”.

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martedì 19 ottobre 2010

CULTURA... IL SINDACO MORATTI E L’ASSESSORE FINAZZER FLORY PRESENTANO LA MOSTRA “ARTE DELLA CIVILTA' ISLAMICA”




Milano, 19 ottobre 2010 – Domani, mercoledì 20 ottobre, alle ore 12.30, in sala Otto Colonne a Palazzo Reale (piazza Duomo 12), il Sindaco Letizia Moratti e l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory presenteranno alla stampa la mostra “Arte della civiltà islamica – La collezione al-Sabah”, in programma dal 21 ottobre al 30 gennaio 2011.
Intervengono: Skeikha Hussah Sabah al-Salem al-Sabah, co-fondatrice della collezione al-Sabah e Direttore generale Dar al-Athar al-Islamiyyah .. Massimo Vitta Zelman, Presidente Skira Editore .. Giovanni Curatola, curatore della mostra .. Introduce: Domenico Piraina, responsabile Servizio Coordinamento e Gestione Mostre

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domenica 10 ottobre 2010

ACR in Liguria... foto di Pietro.. di Bordighera...
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sabato 18 settembre 2010

.. sanremo e ist tav rot 40° casinò e hotel Londra e Royal 2010

INTERVENTO DEL PRESIDENTE
DELL’ISTITUTO INTERNAZIONALE DI DIRITTO UMANITARIO
AMBASCIATORE MAURIZIO MORENO
Sanremo, 9 settembre 2010
Vorrei limitarmi a poche parole. Per dare innanzitutto un caloroso benvenuto e porgere
un vivo ringraziamento alle numerose personalità, ai membri e agli amici dell’Istituto
Internazionale di Diritto Umanitario provenienti da tutto il mondo che hanno voluto essere oggi
qui a Sanremo per festeggiarne il 40° anniversario.
Sono grato al Signor Presidente della Repubblica On.le Giorgio Napolitano per aver
concesso il suo Alto Patronato a questo evento.
Sono particolarmente sensibile alla presenza di SAS il Principe di Monaco e di un folto
gruppo di Alti Rappresentanti delle Organizzazioni Internazionali e dei Governi, a cominciare da
quello italiano, che assicurano alle nostre attività il loro generoso sostegno.
La storia ed i successi di ogni Organizzazione sono la storia ed i successi di uomini e di
luoghi. Un doveroso omaggio vorrei pertanto in primis tributare – senza far nomi per evitare
ogni rischio di dimenticanze – a quelli che furono, nel lontano 1970, i Padri fondatori.
L’Istituto è nato dall’incontro e dal disegno di un piccolo nucleo di insigni giuristi
originari di tredici Paesi che – in piena guerra fredda, nel delicato periodo che precedette la
convocazione della Conferenza Diplomatica di Ginevra – ebbero il felice intuito di dar vita ad un
centro di eccellenza per la promozione, lo sviluppo ed il rispetto del diritto internazionale
umanitario, quella specifica branca del diritto internazionale che mira a tutelare i diritti
fondamentali e la dignità stessa della persona umana nelle situazioni di conflitto e di emergenza,
mettendola al riparo da inutili sofferenze.
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A questo gruppo di pionieri si aggiunsero presto cultori del diritto, diplomatici, militari,
docenti universitari provenienti da tutto il mondo, aprendo una strada, tracciando con
lungimiranza un solco. Lungo questa strada, attraverso questo solco, l’Istituto, non sempre senza
difficoltà, si è mosso con sagacia e successo, è cresciuto, ha saputo affermarsi a livello
internazionale come centro di formazione, polo di ricerca, foro di costruttivo dibattito.
Con l’evolversi della situazione internazionale, il campo di azione è andato negli anni
ampliandosi, estendendosi dal diritto dei conflitti armati, al diritto dei rifugiati e dei migranti, ai
diritti umani. L’Istituto ha beneficiato e continua ad avvantaggiarsi della collaborazione di un
corpo di docenti di diversa estrazione, civili e militari, tutti di elevatissima professionalità.
Dodicimila sono le persone che hanno frequentato i corsi di Sanremo. Alcune di esse sono
diventate nei rispettivi Paesi Primi Ministri, Ministri, Capi di Stato Maggiore della Difesa,
luminari dell’insegnamento. Domani si riunirà per la prima volta a margine di questo incontro, la
neo-costituita Associazione Internazionale degli ex-Alunni.
Storia di uomini dicevo, cui molto dobbiamo, sulle cui orme l’Istituto ha continuato a
muoversi, tra alti e bassi, fedele alla sua missione.
Ma al tempo stesso storia e contributo determinante dei luoghi. L’Istituto non sarebbe
infatti mai stato quello che è (e da sanremasco lo dico con fierezza) se la Città di Sanremo –
tradizionale crocevia di incontri internazionali – non gli avesse aperto le porte e offerto sostegno
e ospitalità. Prima sede quel luogo altamente evocativo che è la Villa Nobel. Poi la Villa Zirio,
ove nel 1870 aveva dimorato Federico III, futuro Imperatore di Germania. Oggi la prestigiosa
Villa Ormond, legata al nome di un grande industriale e di un famoso architetto elvetici (la
Svizzera, vorrei ricordare, è sempre stata particolarmente vicina all’Istituto), una prestigiosa e
funzionale dimora che il Comune di Sanremo ci ha graziosamente concesso in comodato.
Oggi, nei cinque continenti, l’Istituto Internazionale di Diritto Umanitario è noto per
quello che Alexandre Hay, Presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa, battezzò
trent’anni fa “lo spirito di Sanremo”: un approccio ai problemi più spinosi che affliggono
l’umanità basato sul dialogo, sul rigetto del pregiudizio e del preconcetto, sul confronto discreto
e l’abboccamento diretto, anche tra avversari. Un approccio pragmatico, inclusivo, mosso da
afflato etico e da spirito di servizio verso la comunità internazionale.
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L’Istituto ha sempre trovato nella Città di Sanremo un insostituibile appoggio. Per questo
motivo mi sarà tra poco gradito consegnare al Sindaco Maurizio Zoccarato il Premio 2010 per la
diffusione e la promozione del Diritto Internazionale Umanitario, un ambito riconoscimento
attribuito negli anni a illustri personalità e importanti organizzazioni internazionali, a cominciare
dal Comitato Internazionale della Croce Rossa.
Your Highness, Excellencies, Ladies and Gentlemen,
I shall be brief. Other speakers – and we have in front of us a rich list of very
distinguished speakers – will address the topic on our agenda, “global violence”, with much
more competence than me.
Global violence is a universal scourge which threatens the lives of an increasing number
of people around the world.
For each individual who dies and suffers as a result of an armed conflict, many more are
the victims of a broad range of other patterns of political and moral collective violence.
Since the end of the Cold War the overall improvement of the international security
scenario has led to a substantive decline in battlefield deaths. Violence continues however to
dramatically affect the existence of millions of people in multiple forms: armed conflicts,
political oppression, economic and social exploitation, forced displacement of populations,
environmental destruction, human rights abuses, organized crime, ethnic cleansing, terrorism.
No country, no community is immune from a phenomenon which finds a fertile ground in
the absence of democracy and good governance, in the denial of fundamental rights and
freedoms.
The Sanremo Institute is an independent non-profit humanitarian organization. The aim
of our meeting is to promote a new awareness of global violence paradigms and of the
inextricable relationship existing between its different expressions through informal debate and
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open discussion, in the constructive spirit which is internationally recognized as the “spirit of
Sanremo”.
The multifaceted nature of global violence requires a renewed, collective effort in
collecting data, in defining priorities, in developing international cooperation and internationally
agreed responses, in promoting and monitoring adherence to international treaties and other legal
instruments having direct relevance to its prevention and repression.
I am confident that, as in the tradition, the Sanremo Round Table, jointly organized with
ICRC, through an accurate review of legal and practical challenges posed by contemporary
armed conflicts and other situations of violence, will make a constructive contribution to the
debate on a subject of increasing concern for the international community.
Monseigneur, Mesdames, Messieurs,
J’ai commencé en rendant hommage aux Pères fondateurs de l’Institut.
Je crois toutefois ne pas pouvoir passer sous silence l’action passionnée, l’engagement et
le dévouement inconditionnels de tous ceux et de toutes celles qui ont poursuivi leur oeuvre, en
conduisant l’Institut de Sanremo jusqu’ici. Mes prédécesseurs et leurs proches collaborateurs, les
membres actuels du Conseil, le personnel de l’Institut.
Notre travail est aujourd’hui un travail d’équipe. Je voudrais remercier ici tout
particulièrement mes Vice-présidents, Michel Veuthey, Baldwin de Vidts et Fausto Pocar, qui
recevra d’ici peu, avec la Ville de Sanremo, le Prix du Droit International Humanitaire décerné
annuellement par l’Institut. C’est à eux e au concours précieux de Stéphane Ojeda et Philippe
Spoerri du CICR que nous devons la préparation compétente et attentive de la Table Ronde qui
suivra cet après-midi.
Ma gratitude va aussi aux partenaires de l’Institut. Dans une société globalisée, il est
difficile de faire cavalier seul. L’Institut a beaucoup à apprendre et a trouvé plus récemment dans
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les accords signés avec un certain nombre d’organisations internationales et institutions de
recherche de renom, une raison de plus pour mieux faire et faire davantage.
La crise économique internationale ne nous a pas épargnés. L’Institut a su toutefois,
même en 2010, faire face à ses obligations et mettre en oeuvre tous les programmes d’activités
prévus. Nos cours sont désormais dispensés en différentes langues: en anglais, en français, en
italien, en espagnol, en chinois, en russe, en arabe. Un certain nombre de séminaires et tables
rondes sur des sujets de grande actualité a significativement contribué à accroitre la visibilité et
la crédibilité de l’Organisation sur le plan international.
Quelques événements importants ultérieurs sont inscrits au calendrier des prochains mois.
Permettez-moi de citer notamment la conférence, qui aura lieu à Rome au siège de la Farnesina,
sur la protection des civils dans les nouvelles situations de conflictualité, en collaboration avec le
IAI; la conférence prévue à Turin, en collaboration avec l’ISPI, sur terrorisme et démocratie; le
séminaire sur les boucliers humain en programme à Sanremo avec l’appui du Ministère italien
des Affaires Etrangères; la conférence sur le régime des migrations en provenance de l’Amérique
Latine que l’Institut organisera avec la collaboration de l’OIM , de l’IILA et du Gouvernement
italien.
Dans les années à venir, l’Institut est engagé à poursuivre sa mission, en cernant de près
les priorités dans le cadre d’une stratégie d’ensemble, qui lui permette de faire face à ses tâches
d’une manière cohérente et efficace et avec une vision de longue haleine.

Celebrazione del 40° Anniversario dell’Istituto Internazionale di Diritto Umanitario
Tavola Rotonda su “La Globalizzazione della Violenza: Conseguenze e Risposte”

mercoledì 15 settembre 2010

news di ACR/CRV

Ciao.. ci vediamo mercoledì 29 sett. h 19,15 al Centro x Giovani di Pzza Olivelli/Via delle forze armate ang olivieri?.. ti aspettiamo ti volevamo parlare del concorso e dell'Oscar, contro il BULLISMO...


Ti salutiamo x ACR.. a presto..

sdm

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lunedì 19 luglio 2010

Sviluppo economico e capitale sociale a cura di ACR e Ketti Concetta Bosco

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Sviluppo economico e capitale sociale




Quanto il capitale sociale incide sulla crescita e sviluppo di un territorio?

Il capitale sociale, si riferisce a tutte le caratteristiche dell’organizzazione sociale – la fiducia, le norme, le reti – che possono servire a rendere la società più efficiente, facilitando le azioni coordinate dei suoi membri.

( Putnam, 1993).

Il capitale sociale può essere di tipo bonding e bridging, la loro combinazione è in grado di creare continue strategie orientate al cambiamento.

Il capitale sociale bonding, deriva da legami forti, per esempio di parentela, rapporti amicali, funziona da collante sociale, facilita lo sviluppo di reciprocità e solidarietà all’interno di un distretto, utile a rafforzare l’identità e la lealtà verso il gruppo per questo è considerato di tipo esclusivo nei confronti di coloro che stanno al di fuori di quel gruppo o distretto.

Il capitale sociale di tipo bridging deriva da legami deboli, crea contatti significativi con l’esterno e facilita la diffusione di flussi informativi, è detto di tipo inclusivo, è considerato un moltiplicatore di risorse e può generare identità e relazioni di reciprocità più ampie e diffuse di quelle già esistenti, consente capacità di adattamento e sviluppo esogeno.

Il capiale sociale è anche una risorsa personale, che deriva dal tessuto di relazioni cooperative in cui questa è inserita. I tessuti che generano capitale sociale sono caratterizzati da una certa chiusura e continuità dei rapporti, riconoscimento reciproco delle persone implicate (non sono semplici rapporti spot di mercato, per esempio). Da questo punto di vista il capitale sociale è un dato dell’organizzazione sociale, è il potenziale dell’azione cooperativa che questa mette a disposizione delle persone e costituisce una specie di bene pubblico che vale nella rete di persone implicate, questo bene pubblico viene identificato come bene collettivo per la competitività.

(Bagnasco A.)

Il capitale sociale è costituito da ciò che una persona possiede a livello relazionale: una persona che possiede un maggior tessuto relazionale ha maggiori opportunità rispetto a una persona che non conosce nessuno e anche a parità di livello di tessuto relazionale ci saranno altri elementi che differenzieranno le singole situazioni (come la forma delle reti e le opportunità pratiche che generano). Quindi il capitale sociale proviene dalle relazioni durature nel tempo che hanno alla base la fiducia. Bagnasco sviluppa il suo studio sul capitale sociale focalizzandosi principalmente sullo sviluppo locale, in quanto riconosce il fatto che il capitale socilae, può svolgere un ruolo significativo per lo sviluppo di un territorio. Parte dal presupposto che la maggiore o minore imprenditorialità, dipende dalla capacità degli individui razionali di sfruttare le opportunità e i vincoli offerti dal contesto locale. L’imprenditorialità è un fattore determinante dello sviluppo locale e da essa dipende la competitività di alcune aree rispetto che ad altre (Bagnasco, 2006).

Secondo il “paradigma dell’azione” (Boudon, 1984), la spiegazione dei fenomeni sociali, deve essere cercata osservando come alcune condizioni generali determinano situazioni particolari, come gli attori implicati definiscono tali situazioni e sviluppano strategie adattive ed infine gli effetti che questi producono con le loro interazioni. (Bagnasco, 2006).

Il capitale sociale è necessario per lo sviluppo del territorio e per permettere alle capacità dinamiche di riformare, creare, integrare e combinare le risorse locali e le opportunità. Le reti, i gruppi, le comunità di pratica, sono un elemento importante e quasi indispensabile, devono fungere da tramite verso gli enti pubblici, che devono essere ricostruite, ripensate, ricombinate, devono porsi tra gli obiettivi la modifica delle aspettative e delle routines della produzione attraverso il benchmarking e la collaborazione di attori privati. Sono le reti che devono rendere dinamico il capitale sociale.

Con le capacità dinamiche, il capitale sociale diventa un veicolo fondamentale per innovarsi e necessario per evitare un‘inerzia socio-istituzionale, un effetto lock-in.

Monza 30/06/2010
C.Alessi
Dott.ssa in Scienze dell’Organizzazione
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delfino-sk@libero.it

martedì 6 luglio 2010

DOMENICA 4/7/2010...speciale!


Una Domenica fantastica trascorsa con alcuni soci di acr/crv tra Asso, Onno, Civenna e Bellagio



E’ stata una domenica fantastica piena di imprevisti dato che con noi vi erano anche tre meravigliosi bambini … con mamme .. papà e nonne.. ed amici .. straordinari..  nella foto .. Angelo al timone ..che.. pilota la Motonave.. Bravissimo.. ed esperto!

La mattina arrivano ad Asso i nostri soci tra cui la figlia e  la nipote... di Ketti BOSCO.. 
Dopo ed aver portati i bambini al parco giochi gli adulti sono andati in giro per Asso soffermandosi come al solito a prendere un aperitivo nella bella ed elegante da,
Petrabissi .. rinomata.. pasticceria di Asso Como, rinomata per i suoi dolci tipici.. del posto.. che ha avuto la nomina di bottega ARTIGIANALE e
... storica .. dalla Regione Lombardia...
Ancora i bimbi piccoli e..  bimbi grandi .. parenti ..
si divertono a fare il bagnetto nel lago di Como..
Lecco .. in mezzo sulla punta
spartivento di Bellagio..
sotto l'occhio vigile ed attento di Rio.. e i suoi collaboratori del Centro Ricerche Vallassinesi.. 

.. nella foto .. ecco Cinzia e Giuseppe (con la.. nonna Lina) e con Gabriele.. all'interno della Motonave.. LUCIA.. e .. la RENZO? 



.. Ecco .. ora.. Gabriele, Angelo e Simone.. si bagnano nelle acque tiepide e fresche del lago di .. Bellagio.. con i genitori trepidanti.. che li controllano..
appena arrivati ad Asso … tutti a casa dal nostro unico e particolare Presidente Merzario che ci ha ospitato li, ci aspettava un succulento ed abbondante pranzo preparato da tutti i soci… nelle foto sopra.. alcuni momenti sulla motonave da Onno a Bellagio .. con la Grigna a fare da .. cornice.. Evelin e Michele con Sergio.. una foto da.. incorniciare .. come .. quella sopra di... Ketti, Cinzia ed Evelin..
a cura della Mega.. Galattica e Cosmica..Vice-Presidente di ACR/CRV e Direttrice di ACR Accademia
 Ketti Concetta BOSCO..
delfino-sk@libero.it


Siamo lieti di invitarvi a Palazzo Isimbardi domenica 11 luglio alle ore 17.00 per l’iniziativa “Un pomeriggio a Palazzo Isimbardi”, nata per creare e mantenere un confronto diretto e costante con i cittadini.

Alla fine dell’incontro è previsto un aperitivo in jazz con Martha J. accompagnata al pianofrote da Francesco Chebat.
Ingresso gratuito da Corso Monforte 35. E' gradita l'iscrizione compilando il form al link

http://www.provincia.milano.it/news/domenica_palazzo/domenica_palazzo_prenotazione.html

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.. la Sede della Provincia in Via Vivaio, 2 Milano.. un prestigiosa Villa









.. sotto Michele ed Evelin.. seduti sulla riva del .. Lago..

mercoledì 30 giugno 2010

DANZE E COLORI DAL BRASILE
A Milano l’Associazione Culturale Arte Ba-Rocco nell’ambito delle proprie attività ha recentemente realizzato nel proprio atelier una mostra personale di pittura della pittrice brasiliana MARIA THEREZA TOSCANO , di origini italo-lucane nata e residente a Rio De Janeiro.
Sabato 12 giugno 2010 alle h.17 si è aperta ufficialmente la personale della pittrice Thereza Toscano alla presenza della stessa, giunta appositamente dal Brasile per la cerimonia d’inaugurazione, alla presenza del Presidente dell’Ass.ne Cult.le Arte Ba-Rocco , Rocco Basciano, del Presidente della Commissione Scuola del C.D.Z.7 del Comune di Milano Lorenzo Perrone, del Presidente del G.A.R. Pietro Fornari, dal Sig. Francesco Blumetti rappresentante della Commissione dei Lucani all’Estero giunto appositamente da Berna,del poeta Lorenzo Falcone,del giornalista e critico d’arte Ermanno Sagliani e di molte personalità del mondo artistico e politico e di un numeroso e selezionato pubblico.
Il Presidente Rocco Basciano ha espresso soddisfazione per la scelta fatta da Thereza Toscano per aver onorato con la Sua presenza e le sue meravigliose opere l’Atelier dell’Associazione Cult.le Arte Ba-Rocco, che narrano riti, abitudini quotidiane a testimonianza di una notevole familiarità con l’ambiente,Lorenzo Perrone ha illustrato la bellezza dei dipinti , i caldi colori, la luce ,la solarità che richiamano non solo terra brasiliana ma scorci di terra lucana.
Il momento più esaltante è stata la consegna della TARGA PREMIO in vetro di Murano donata dalla Regione Basilicata dedicata a Thereza Toscano, dal Sig. Francesco Blumetti quale rappresentante della Commisssione dei Lucani all’Estero.
L’evento ha riscosso notevole interesse e richiamo di pubblico per Maria Thereza Toscano che, senza vanto è carica di titoli, premi , benemerenze, con un ampio curriculum d’arte d’impegno europeo e internazionale.
Dal 2009 una Sua opera è presente al Salone Del LOUVRE di Parigi , Maria Thereza Toscano è citata nella rivista italiana “Mondo Basilicata” e sarà presente con le sue creazioni alla XIV Biennale Internazionale del Libro in Brasile e con i suoi dipinti a Coppa del Mondo 2014 e Giochi Olimpici 2016.
Quindi l’importanza del suo lavoro e del suo impegno culturale artistico, è motivo d’orgoglio per l’Associazione Ba-Rocco e quella dei Lucani in Italia e in Brasile.
E’ intento dell’Associazione culturale Arte Ba-Rocco di valorizzare nel mondo l’identità dei popoli, fonte di cultura, di serenità e di amicizia da più parti del pianeta, in uno straordinario parallelismo simbolo di civile integrazione e confronto collettivo protagonista nel mondo , memoria e omaggio alle future generazioni di pacifica e saggia umanità.
L’evento si è concluso con il rituale buffet, brindando con la talentuosa THEREZA emozionatissima e un caloroso ARRIVEDERCI.

altro consumo e ..

http://www.youtube.com/watch?v=eSR5lX8Umy0&feature=related

Corsi e Percorsi formativi di ACR.. Crescita e sviluppo locale... di Cinzia Alessi

Riceviamo e volentieri pubblichiamo!  (anche su il milanese http://accademiailmilanese.blogspot.com/ )
CRESCITA E SVILUPPO LOCALE!
(Serve per introdurre la tematica cara agli economisti e utile per le Aziende, affinchè si possa superare la crisi e creare un nuovo modello di sviluppo)!
Che cosa distingue la crescita dallo sviluppo? Si può avere una crescita senza sviluppo e viceversa? Quali sono gli elementi che li contraddistinguono e le variabili che li accelerano, rallentano o ostacolano? Come si evolve un territorio a conclusione dei due processi? Secondo Pike,  Rodriguez-Pose., eTomaney (tre ricercatori scientifici che si sono occupati di sviluppo locale e regionale), crescita e sviluppo non sono sinonimi. La crescita economica è un concetto riferito alla capacità di un sistema economico di incrementare la disponibilità di beni e servizi atti a soddisfare il fabbisogno di una data popolazione come: l’occupazione, il capitale, i consumi, le nuove applicazioni tecnologiche, la produzione di merci. La crescita economica può essere legata anche ad un incremento delle esportazioni.  La misura della crescita economica più utilizzata è il tasso di crescita annuale del prodotto interno lordo. Il prodotto interno lordo (PIL) misura il valore totale dei beni e servizi prodotti in un anno. Il livello del PIL annuale in un sistema economico dipende fondamentalmente dalla sua dotazione di risorse economiche o fattori produttivi: disponibili in natura come l'ambiente, fattori a loro volta prodotti cioè il capitale fisico e il capitale umano, la forza lavoro ossia il numero d’individui disponibili al lavoro nelle specifiche condizioni sociali e legali. La crescita economica non sempre corrisponde al benessere della popolazione.

Gli elementi che caratterizzano lo sviluppo sono il luogo, gli attori, l’oggetto, la loro storia, lo spazio temporale. L’aspetto sociale, tecnologico, i valori, le forme politiche e culturali, sono invece aspetti che differenziano lo sviluppo da un territorio a un altro  
                    e  alcune volte dello stesso territorio nel tempo (Sabel, 2005).

Amartya Kumar Sen (Santiniketan, 3 novembre 1933) economista indiano Premio Nobel per l'economia nel 1998, Lamont University Professor presso la Harvard University, ha proposto di studiare la crescita economica non solo attraverso i tradizionali indicatori di disponibilità di beni materiali, quali la ricchezza, il reddito, la spesa per consumi, considerate misure incomplete e parziali, ma anche analizzando aspetti qualitativi della vita di un individuo, il modo di vivere, di partecipare alla vita della comunità. Lo sviluppo è basato su principi e valori universali, come la giustizia, l’equità, l’uguaglianza, la democrazia, la coesione sociale e la solidarietà. Cerca di andare oltre gli indicatori economici come il PIL, cerca nuovi parametri e di integrare l’efficienza economica con il benessere sociale e la sensibilità ambientale (Sen, 1970).

Secondo Pike, Rodriguez – Pose e Tomaney, lo Stato deve collaborare con la società civile nell’affrontare gli svantaggi, le disuguaglianze, e la povertà. L’inclusione di attori sociali come le 
                  associazioni, serve ad estendere lo sviluppo. Il settore pubblico deve avere un ruolo importante, per la sostenibilità di lungo periodo anche perché, secondo la prospettiva olistica, lo sviluppo sostenibile deve tenere conto di tutte le prestazioni e costi per la società e per l’ambiente e non solo redditività privata (Pike A.,  Rodriguez-Pose A., Tomaney J., 2006).

Ma perchè lo Stato può essere importante per lo sviluppo di un territorio?

Secondo la visione classica dell’economia, il libero svolgimento dei processi di mercato permette, tramite una “mano invisibile”, di soddisfare al meglio gli interessi collettivi, tramite il perseguimento degli interessi individuali (A. Smith, 1776)

In questa visione, il ruolo dello Stato è quasi assente è limitata a garantire la sicurezza e i diritti di proprietà. La teoria si basa sul “Il Primo teorema dell’economia del Benessere”, secondo la quale, si raggiunge efficienza ed equità (ottimo paretiano), soltanto in regime di concorrenza perfetta e con mercati completi. In altri termini, un ottimo paretiano è una situazione nella quale è impossibile, mediante una diversa utilizzazione delle risorse produttive o dei beni prodotti rendere migliore la posizione di un componente della collettività senza peggiorare la posizione di almeno uno degli altri. Ma il mercato da solo non è in grado di essere efficiente e di assicurare l’equità. Non sempre l’equilibrio che si raggiunge sul mercato è una situazione efficiente ed equa, ammettendo che lo sia, è una situazione che non si verifica per tutti i mercati e in ogni istante (i mercati non sono completi). Al concetto di ottimo paretiano non è necessariamente associato un giudizio di valore sulla desiderabilità della situazione che esso rappresenta. Per esempio, un regime schiavistico può raggiungere un ottimo paretiano, nel senso che si potrebbe raggiungere una situazione in cui non è possibile migliorare la situazione si qualcuno (lo schiavo) senza peggiorare quella di qualcun altro (il padrone). Ciò ovviamente non vuol dire che quella sia una situazione desiderabile dal punto di vista della organizzazione complessiva del sistema socio-economico. A questo punto il “Secondo teorema dell’economia del benessere” ci insegna che, in presenza di mercati completi e se sono rispettate alcune condizioni sulle funzioni di utilità individuali e sulle funzioni di produzione: ogni allocazione Pareto efficiente può essere ottenuta come equilibrio di un sistema di mercati concorrenziali attraverso un’opportuna ridistribuzione delle risorse. La concorrenza perfetta e la completezza dei mercati, sono condizioni molto stringenti, è sufficiente infatti, perché i due teoremi non siano più validi che ad esempio ci siano: situazioni di mercato non concorrenziali come oligopoli, monopoli, accordi di cartello e che non ci sia informazione completa, perché il compratore non ha le stesse informazioni del venditore. Nel caso in cui tali condizioni non risultino rispettate, si parla di fallimenti del mercato. La presenza di fallimenti di mercato è una condizione necessaria, per un intervento del settore pubblico, ma può non essere una condizione sufficiente. Sono due i principali motivi per l’intervento pubblico: i fallimenti del mercato in quanto da solo non raggiunge un’allocazione pareto efficiente e la redistribuzione “fisica” delle risorse e forme di tassazione o sussidi per garantire anche l’equità distributiva. In tutti i casi è necessario dimostrare che le perdite di efficienza associate all'intervento pubblico sono inferiori a quelle del settore privato.
           Il settore pubblico può far meglio del settore privato, in quanto in un paese democratico lo Stato è l'unico depositario dell'uso della coercizione. All'interno dei vincoli stabiliti dalle leggi, lo Stato può costringere gli agenti economici a svolgere determinati atti (Cavaliere, Serati, 2004) .

Da ciò possiamo desumere che il ruolo di governance dello sviluppo dovrebbe spettare ad un attore pubblico, anche se non è sempre così, in quanto dovrebbe tener conto di tutte le prestazioni e costi per la società e per l’ambiente e non solo la possibilità di redditività privata (Pike, Rodriguez-Pose, Tomaney - 2006).

Sen dimostra che è matematicamente impossibile ottenere efficienza e libertà applicando contemporaneamente il concetto di ottimo di Vilfredo Pareto, basato sull'efficienza, e il liberalismo (Sen, 1970).

Charles Frederick Sabel professore di diritto e scienze sociali presso la Columbia Law School, ritiene con la teoria della crescita bootstrapping, che le economie in via di sviluppo hanno a disposizione spesso delle istituzioni e delle capacità che sono necessarie alla crescita. Se non c’è crescita la causa è da ricondurre a due vincoli principali, limitazioni dirette allo scambio di mercato, assenza di beni pubblici (soprattutto istituzioni di sostegno per aiutare le imprese nella gestione, nell’export e nello startup). Rimuovere questi vincoli considerati “distorsioni di mercato”, causa rialzi dei tassi di crescita evidenti. Per eliminare le distorsioni di mercato serve un apprendimento sociale continuo: bisogna creare istituzioni capaci di imparare a riconoscere e mitigare i vincoli alla crescita, compresi naturalmente quelli che derivano da difetti delle stesse istituzioni che promuovono l’apprendimento. Rispetto alle politiche industriali tradizionali, dove lo Stato ha una visione complessiva dell’economia che gli consente di intervenire in maniera più efficace dei singoli attori, nella prospettiva bootstrapping tutti i punti di vista sono parziali, e come gli attori privati hanno bisogno dell’aiuto pubblico per superare i limiti dell’informazione e i problemi di coordinamento, così gli attori pubblici che forniscono tale sostegno necessitano degli attori privati e pubblici per superare i propri limiti, capacità di adattamento, cioè creare istituzioni in continuo cambiamento ed apprendimento, fatte da attori misti pubblici e privati, sensibili ai mutevoli vincoli sociali e alle distorsioni di mercato (Sabel, 2005).

Quando la prosperità economica è accompagnata dallo sviluppo porta innovazione e competitività. Le sole risorse di base che un paese ha o crea non bastano affinché ci sia uno sviluppo locale. Gli attori devono essere capaci di sapersi organizzare, gestire situazioni difficili, trovare soluzioni queste sono le vere capacità delle risorse. Ciò che riesce a mobilitare un paese stagnante sono soprattutto le capacità dinamiche. Le imprese devono fondare il loro successo sulle caratteristiche organizzative ed esprimere delle potenzialità dinamiche, in grado di generare e trarre sistematico vantaggio dalle innovazioni, devono avere attitudine a concepire e realizzare proficuamente il cambiamento, diretto a creare il vantaggio competitivo. Le capacità dinamiche si esprimono attraverso comportamenti codificati, abilità a creare le routine per standardizzare le procedure operative e il sapere, apprendimento in grado di produrre il cambiamento. Il valore delle capacità dinamiche si misura nel successo dell’innovazione, ossia vantaggio competitivo. Queste risorse, intese soprattutto come di conoscenze e bagaglio di competenze professionali hanno assunto un ruolo determinante per la creazione del valore economico, in seguito al crescere della complessità dei rapporti impresa-ambiente, alla qualità del produrre ovvero ai servizi che si accompagnano alla produzione dei beni (Pike A.,  Rodriguez-Pose A., Tomaney J., 2006).

Con le capacità dinamiche, il capitale sociale diventa un veicolo fondamentale per innovarsi e necessario per evitare un‘inerzia socio-istituzionale, un effetto lock-in.
Monza 30/06/2010
Cinzia Alessi  Dott.ssa in Scienze dell’Organizzazione e Ketti Concetta Bosco Vice-Presidente ACR


http://www.youtube.com/watch?v=-85aQzqdBFA&feature=related

martedì 4 maggio 2010



http://ilmilanese-ilsanremese.blogspot.com/2010/05/programma-sagra-san-cristoforo-2010-e.html

Vincono l'Oscar del disegno e della poesia alla spiaggia di Diana con "LA MIA SANREMO per COMBATTERE IL BULLISMO"
1a Valentina SCOLA anni 12
2a Aurora TRAPANI anni 5 e mezzo
3a tutti a pari merito -Alessia NOTI anni 5
-Vanessa FAIETA anni 3 e  mezzo
-Alessia BONI anni 10
-Melisa PASHA anni 9
-Federica FOLCHINI anni 7
-Massimo RASO anni 7
-Michele RASO anni 10
-Lara GANDOLFI anni 8
-Giulio FANZOLA anni 3
-Pietro FANZOLA anni 5
-Manuel GENNARO anni 8
-Elèa DUCLOCHER anni 7
-Vanessa DE MARTINI anni 9
-Aihimo HANED anni 9
-Alice CONSONNI anni 5
-Milena ACQUARONE anni 10
-Martina TROISI anni 8
-Angelo LA ROCCA anni 8
-Monica ROTONDO anni 9
-Gabriele LA ROCCA anni 3
-Anita ROTONDO anni 7
-Camilla CONSONNI anni 2
-Giulio ACQUARONE anni 5
-Margo PEDRABISSI anni 10
-Simone LANDI anni 5
-Stefano ACQUARONE anni 9
-Elisa BEGNI anni e mezzo
Poeti
1° Classificato Roberto CRESPI "La Via d'Olio"
1a " Sara FERRETTI " Kabul"
3° " Gino CULIERSI "

PROGRAMMA SAGRA SAN CRISTOFORO 2010 e Foto della Premiazione di Sremo"Disegno e Poesia"..2 maggio 2010 lido delle nazioni 7 SANREMO!
MARTEDÌ 1 GIUGNO
ore 21.00 Apertura Sagra nel teatro Alfredo Chiesa: “concerto del bicentenario nascita Chopin”
- soprano Daniela Cera
- violoncello Mario Grigolato
- pianoforte Michele D’Elia
Banco di beneficenza
MERCOLEDÌ 2 GIUGNO
ore 10.00 Banco di beneficenza
Mostra di pittura. Mostra fotografica
Mercatino del piccolo antiquariato e occasioni
ore 13.00 Pranzo con prenotazione
ore 15.00 Pomeriggio musicale con il “Duo Melody”...Mario Leny, Angelo Oliva and friends
ore 20.00 Cena sotto le stelle
VENERDÌ 4 GIUGNO
ore 19.00 Banco di beneficenza
Mostra fotografica
Mercatino del piccolo antiquariato e occasioni
ore 20.30 Serata di ACR-Onlus introdotta da
Pasquale Salvatore, Sergio Merzario e Ketti Bosco
(poesie, canzoni, ballo in allegria e milanesità)
allieteranno la serata Stellina Maris e Franco
SABATO 5 GIUGNO
ore 15.00 Banco di beneficenza
Mostra di pittura. Mostra fotografica
Mercatino del piccolo antiquariato e occasioni
ore 18.00 S. Messa prefestiva
ore 20.00 Serata musicale con
Giuliano Suardi Orchestra Melodia Italiana
DOMENICA 6 GIUGNO ore 9.30 Inizio benedizione macchine Banco di beneficenza
Mostra di pittura. Mostra fotografica
Mercatino del piccolo antiquariato e occasioni
ore 11.00 S. Messa solenne animata dai canti eseguiti dalla Schola Cantorum San Cristoforo
ore 13.00 Pranzo con prenotazione
ore 15.00 Pomeriggio musicale con Tony e il suo gruppo
ore 20.45 PROCESSIONE EUCARISTICA LUNGO IL NAVIGLIO E BENEDIZIONE DAL PONTE
ore 22.00 Estrazione sottoscrizione a premi
LUNEDÌ 3 GIUGNO
ore 21.00 S. Messa per i defunti della parrocchia
Martedì 1 giugno apertura bar
nei giorni 2 - 4 - 5 - 6 giugno funzioneranno bar e la nostra alta gastronomia
ACR/Onlus .. che cos'è?
.. è un'Associazione Culturale e di "no profit" che dà voce ai giovani, ai meno giovani e li aiuta. ... ...Vuoi collaborare?
Vieni ti aspettiamo, abbiamo bisogno di TE e delle tue idee! E' un'occasione di avvio al lavoro e a un progetto di comunicazione per chi vende, acquista, opera e scrive o legge. Non ci sono contribuzioni o retribuzioni ma solo rimborsi spese! E' uno dei primi passi x recuperare dignità e fiducia in sè stessi e negli altri, ... per i disoccupati, disabili, disagiati e portatori di handicap è tutto gratuito!
http://www.acraccademia.it/
http://www.acraccademia.it/GIORNALI%20ON-LINE.html